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L’Improvvisazione come strumento didattico nell’educazione musicale e strumentale.

“L’acqua sorgiva che lotta contro la resistenza delle pietre e delle rocce, crea delle forme spesso più belle di quelle create dallo sforzo paziente della pialla e del martello”.

Con queste parole Dalcroze vuole dirci che l’espressione musicale spontanea, cioè l’improvvisazione, può essere più bella di quella creata con lavoro di pazienza e riflessione, cioè la composizione.

Nel campo della didattica musicale l’uso dell’improvvisazione ha un reale valore educativo e dà risultati di grande significato espressivo. Questo perché per improvvisare bisogna saper esprimere un pensiero appena concepito; sviluppa quindi un atteggiamento profondamente attivo nel momento in cui si fa musica, sviluppa la rapidità di decisione e di realizzazione, di un idea immediata delle strutture, di comunicazione diretta fra il cervello, che concepisce, e le dita, le mani e le braccia o la voce che realizzano.


L’improvvisazione sviluppa capacità specifiche dell’ambito musicale, che però investono anche la sfera formativa generale: attenzione, concentrazione, memoria, capacità di analisi e sintesi, sviluppo della creatività e della fantasia, coscienza di sé, autocontrollo, prontezza di riflessi.

Con gli stessi vantaggi formativi l’improvvisazione può essere usata anche nello studio della batteria che non può essere separato da quello dello studio della teoria musicale. Nell’ambito strumentale l’improvvisazione ci dà la possibilità di mettere in atto una didattica dall’approccio più naturale e spontaneo di quanto non succeda in quella tradizionale, con cui generazioni di musicisti sono stati avvicinati allo strumento.



Una delle ragioni che ci spingono a distaccarci dalla didattica tradizionale sta nel fatto che questa ha come primo approccio la lettura di uno spartito, mentre noi abbiamo la necessità di cercare metodologie che siano il più possibile simili all’evoluzione del linguaggio parlato; quando impariamo a parlare, infatti, lo facciamo perché ascoltiamo gli adulti e li imitiamo, non perché impariamo prima a leggere l’alfabeto.


È fondamentale infatti che l'allievo entri in contatto diretto con il suono, con la differenza fra le altezze, le differenze di dinamica, di agogica, di fraseggio, di articolazione, prima di imparare i segni con cui si scrivono tutti questi elementi. Infatti la notazione è solo un codice che presuppone la conoscenza del linguaggio che esprime e a cui si riferisce. La notazione quindi non è il suono, ma il segno con il quale lo indichiamo. Lo strumento, nel nostro caso la batteria, quindi, che ci permette di entrare in diretto contatto con il suono e che ci permette di far musica dal primo momento senza mediazioni è l’improvvisazione.


Nei nostri corsi di batteria della GM Drum School Roma gli insegnanti usano l'improvvisazione, con i loro studenti, come strumento didattico per sviluppare la creatività e per aumentare la percezione del suono. Per maggiori informazioni sulle nostre lezioni e sulle metodologie didattiche da noi usate contattateci pure sia via e-mail che con una telefonata.


GM DRum School Roma

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